Il comunicato stampa di Mi Riconosci? sul bando della Fondazione Marino Marini di Pistoia per uno storico dell’arte a 2000€ lordi annui.
Il 18 gennaio la Fondazione Marino Marini di Pistoia – creata nel 1983 dalla vedova del grande scultore italiano per promuovere la memoria dell’artista e occuparsi della tutela, conservazione, valorizzazione e autentica delle opere – ha pubblicato un bando che l’associazione Mi Riconosci, denunciataria del caso, definisce a dir poco vergognoso.
La figura ricercata è quella di un professionista altamente qualificato con laurea magistrale, specialista in storia dell’arte novecentesca, con esperienza negli ambiti del collezionismo e della ricerca archivistica. Compenso previsto: 2000€ lordi annui, con partita IVA. Il professionista dovrà svolgere ricerche d’archivio e studi scientifici finalizzati alla realizzazione del nuovo catalogo e all’autentica delle opere, attività che per la Fondazione è prioritaria: come esplicitato nel loro sito, esiste un vero e proprio tariffario per ricevere dall’istituto l’autenticazione di un’opera di Marini. Il bando, inoltre, specifica che le attività si svolgeranno presso gli spazi della Fondazione “e dunque con sede di lavoro fissa e prestabilita, come nel lavoro dipendente” spiega Valentina Colagrossi, attivista di Mi Riconosci “Ma si tratta di una collaborazione autonoma dal cui compenso, già irrisorio, andranno scalati tasse e oneri contributivi, per cui un anno di lavoro dello specialista che renderà possibile le autentiche costerà paradossalmente meno delle autentiche stesse! È inaccettabile che una realtà importante come Fondazione Marino Marini possa pensare di pagare così poco i professionisti di cui si avvale e a cui richiede titoli, esperienza e competenze”.
Non è la prima volta che la Fondazione Marino Marini di Pistoia finisce sotto i riflettori. Questo stesso bando esce sotto l’attuale gestione del Commissario straordinario Raffaele Ruberto, ex-prefetto di Torino, subentrato alla guida della Fondazione il 6 novembre 2023, quando quest’ultima è stata sciolta per irregolarità nella gestione. Si tratta dell’ultimo atto di una vicenda fatta di anni di scontri e polemiche: chiusa al pubblico dal 2020, la Fondazione ha espresso più volte la volontà di trasferire l’archivio e le opere a Firenze nonostante l’opposizione del Comune di Pistoia e della Soprintendenza, effettuando anche colpi di mano come la modifica dello Statuto nel 2021. Un trasferimento che pareva ormai imminente visto l’annullamento, nel maggio 2023, del vincolo pertinenziale che legava le opere di Marino all’attuale sede pistoiese, ossia il complesso dell’ex-convento del Tau.
Le attiviste e gli attivisti di Mi Riconosci chiedono la revoca immediata del bando, offensivo nei confronti di qualunque professionista, che sia della storia dell’arte o di altri settori, sottolineando quanto questa vicenda faccia riflettere sul sistema sempre più diffuso delle fondazioni di partecipazione, che frequentemente vengono presentate come soluzione a tutti i problemi del settore culturale quando invece, a fronte di maggiori mezzi e meno vincoli, regolarmente alimentano lavoro povero e precario.
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