La legge dovrebbe servire a far recepire il Codice dei Beni Culturali (dlgs 42/2004): fatto curioso, dato che il Codice essendo una legge di rango nazionale attuante la Costituzione è attivo su tutto il territorio nazionale, Sicilia compresa, da 16 anni. E infatti più che a far recepire il ddl Sammartino è chiaro che punti a stravolgere, ottenendo mani liberissime sul lavoro svolto dalle soprintendenze, tagliando qualsiasi forma di competenza di quest’ultime su tutela dei beni culturali e del paesaggio. Per dichiarazione esplicita del primo firmatario (Italia Viva) si punta a estendere il “modello Genova”, proprio di una situazione di eccezionale emergenza, a tutte le opere pubbliche e le gare d’appalto. Tutto quindi passerebbe nelle mani di uffici di enti locali dove non verrebbe richiesta nessuna competenza professionale specifica, poichè questa deroga ai comuni sarebbe svolta da personale solitamente abituato e assunto per fare altro.
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