Già nella giornata di ieri la vicepresidente della Regione Campania Valeria Ciarambino (M5S) ha usato parole durissime, dicendo che “è una delle peggiori prese in giro. Non solo per la categoria in questione, ma per ogni singolo cittadino, lavoratore o inoccupato, di una regione come la nostra, ai primi posti in Europa per tasso di disoccupazione. Siamo in una fase storica nella quale intere categorie sono a un passo dalla bancarotta, a partire proprio dal settore della cultura. E mentre a livello nazionale siamo impegnati a distribuire ristori a tutti i comparti colpiti dalla crisi e a far ripartire le imprese, siamo costretti a registrare un’autentica farsa sulla pelle di onesti professionisti da parte di un ente pubblico”. Sempre ieri hanno preso posizioni anche le associazioni Coraggio Salerno e Link Fisciano insieme alla nostra sezione campana, scrivendo ai giornali che la richiesta “squalifica una intera categoria fatta di professionisti iperspecializzati che già, il più delle volte, hanno affrontato percorsi di studio costosi. Per quale motivo un giovane dovrebbe intraprendere gli studi per diventare restauratore (lo ripetiamo, un professionista specializzato) se il mercato del lavoro che lo aspetta è basato su un modello di lavoro gratuito, occasionale, o ’flessibile’, vale a dire precario? Cosa aspettarsi dal futuro se è addirittura un ente pubblico a non riconoscerne la professionalità?”, e chiedendo poi il ritiro e la modifica del bando.
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