L’obiettivo immediato, dunque, è quello di costruire una Carta dei diritti dei lavoratori del settore culturale che possa da un lato arginare la deriva del lavoro gratuito, dall’altro costruire i presupposti necessari a dare dignità a un settore umiliato da decenni di politiche sbagliate. Il particolare momento storico che stiamo vivendo, con una crisi che ha già fatto sentire i suoi denti, ma anche una forte spinta della cittadinanza bolognese a prendersi cura della propria comunità, impone di agire con urgenza per mettere fine alla piaga del lavoro gratuito. In questo senso abbiamo registrato la disponibilità dell’assessore alla cultura Matteo Lepore ad avviare sin da subito un percorso partecipativo che coinvolga l’ampio mondo dei lavoratori culturali e le realtà associative attive in città.
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