L’Italia però ha fatto una scelta diversa: “spesso la gratuità non è garantita, stravolgendo la finalità dell’evento” denuncia Rosanna Carrieri, portavoce dell’associazione di settore Mi Riconosci. Il ministero della cultura prevede nei siti statali un ingresso a 1€, non gratuito. In altri viene chiesto un contributo volontario, che va alle associazioni che hanno in gestione il bene. CoopCulture, cooperativa che gestisce i servizi di biglietteria e non solo in decine di siti statali e comunali d’Italia, tra cui Colosseo e Pompei, si spinge oltre. Se propone l’accesso a 1€ della maggior parte dei luoghi che gestisce, la cooperativa vede nelle giornate del patrimonio un’opportunità per sviluppare “esperienze” da vendere a caro prezzo: 10€ per un “ghost tour” nel Santuario di Ercole Vincitore a Tivoli, 25€ per una cena al Palazzo Reale di Torino, 7€ per un laboratorio per bambini al museo di Capodimonte a Napoli. Gli esempi sono svariati, e ben diversi della promessa di gratuità e inclusività promossa dagli European Heritage Days.
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