Il copione è sempre lo stesso.  I protagonisti della triste vicenda, stavolta, sono i restauratori. Ma andiamo per gradi.

La chiusura del nostro articolo pubblicato il 2 Marzo 2016  sembra essersi quasi profeticamente realizzata.

Il MIBACT si è dimostrato nuovamente incapace di rispettare le scadenze. Infatti, facendo riferimento al bando per l’acquisizione della qualifica di restauratore di beni culturali, al 31 Maggio 2016 non ha reso pubblico l’elenco dei restauratori indicendo una nuova proroga di 60 giorni con scadenza il 31 Luglio 2016.

Il 21 Luglio però sul sito ufficiale del Ministero è comparso in maniera del tutto inaspettata un avviso riguardante il concorso RIPAM-MIBACT per funzionari restauratori all’interno del quale, tra gli allegati, figura un pre-elenco costituito esclusivamente dai diplomati delle Scuole di Alta Formazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (SAF). Ma le sorprese non finiscono qui, infatti tra gli allegati c’è anche un decreto direttoriale all’interno del quale si specifica la natura del già citato pre-elenco che sembrerebbe privilegiare i diplomati alle SAF, a scapito degli altri aventi ugual diritto alla qualifica di restauratore (previo superamento di un esame di Stato abilitante), <<…consentendo loro di partecipare, entro la data di scadenza del 30 giugno>> al concorso per 500 funzionari.

Non ci è affatto chiaro il motivo per il quale il MIBACT abbia deciso di pubblicare tale elenco circoscritto ai soli diplomati SAF che avrebbero comunque potuto partecipare al concorso per funzionari restauratori, lasciando invece nell’incertezza tutti coloro i quali avrebbero potuto parteciparvi soltanto grazie al conseguimento della qualifica di restauratore e, quindi, all’inserimento nell’elenco dei restauratori.

Ma questa notizia tanto contestata è stata solo un preludio a nuove e pessime sorprese per figure come i diplomati delle scuole di restauro regionali, i diplomati di primo e secondo livello delle Accademie delle Belle Arti e i laureati della classe LM11. Difatti, non solo rischiano di essere confinati in un elenco di serie B, ma dovranno attendere ancora molto tempo per l’elenco completo.

L’1 agosto 2016 il MIBACT ha nuovamente pubblicato sul suo sito un avviso di proroga per il termine dei lavori per la valutazione dei requisiti dei candidati all’ acquisizione della qualifica di restauratore di beni culturali, non rispettando quindi la proroga di 60 giorni già richiesta e rimandando la pubblicazione dell’elenco completo al 30 giugno 2017, suscitando sconforto e rabbia che da tempo hanno superato i limiti del sopportabile. Tali profili professionali infatti avevano l’accesso al titolo di restauratore nel 2000, ma il decreto legislativo 22/01/2004, n. 42 rinviava a successivi decreti ministeriali attuativi la definizione dei profili di competenza dei restauratori, decreti poi emanati, bloccati e rinviati più volte dal 2009 al 2015. Troppi anni di attesa, che potrebbero ancora moltiplicarsi esponenzialmente. Ricordiamo infatti che dopo la pubblicazione dell’elenco si dovrà attendere la promulgazione dell’Esame di Stato abilitante e dei relativi risultati.

Le carte in gioco potrebbero però essere rimescolate. Si teme infatti che per assurdo molti possano non figurare nell’elenco. A tal proposito l’esclusione della LM11 dal concorso per funzionari restauratori è stata giustificata nella rettifica dell’11 giugno 2016 dove si legge che <<la laurea magistrale LM11 non consente l’ottenimento della qualifica di restauratore dei beni culturali ai sensi dell’art.29 del decreto legislativo n.42 del 2014>>. In realtà tale avviso presenta un errore in quanto l’articolo di riferimento è un articolo del 2004 che risulta in vigore dal 2014, quindi ben dieci anni dopo, dimenticando però la modifica nel 2013 all’articolo 182. Tale modifica, in cui si dava l’opportunità di accesso alla qualifica di restauratore ai laureati LM11, è stata la base per il bando per ottenere la qualifica di restauratore aperto il 22 giugno 2015.

Ci auguriamo che il MIBACT prenda atto dei disagi che da numerosi anni crea e che possa porre fine al calvario di quanti sono rimasti in attesa. Un lieto fine però, senza ulteriori improvvisi ripensamenti e cambi di rotta, sembra ancora molto lontano.


0 Comments

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *