Il 24 agosto 2016 la terra tremava nel cuore dell’Italia, distruggendo case, paesi e vite umane. Il 30 ottobre dello stesso anno tornava a farlo, più forte, causando nuovi enormi danni (solo grazie alle evacuazioni effettuate si evitarono vittime). Nel mezzo, una serie infinita di altre scosse. Cos’è rimasto, sulla stampa nazionale, a un anno da quel 30 ottobre? Una serie infinita di visite e promesse per Amatrice, qualche impressionante foto di Norcia, alcuni casi limite di denuncia, riguardanti soprattutto i due centri più simbolici, come ci racconta il dossier di Emergenza Cultura. L’anniversario del 30 ottobre è passato a dir poco in sordina. Dopo mesi di annunci, dopo il premio ricevuto dall’Unità di crisi e coordinamento regionale del MiBACT, l’emergenza si sta lentamente trasformando in normalità. Drammatica. Soprattutto quella che riguarda il patrimonio materiale. Nessuna promessa aggiuntiva, nessuna assunzione straordinaria di personale. Poche briciole nella nuova legge di bilancio.
Noi di Mi Riconosci non potevamo accettare che un’emergenza sociale e materiale che colpisce centinaia di migliaia di cittadini italiani sparisse dai radar nazionali, limitandosi a retorica e propaganda. Non si parla solo di paesi colpiti in maniera drammatica dal terremoto, frazioni isolate ormai quasi disabitate, chiese a rischio crollo, beni culturali mobili in degrado. Si parla anche di enormi danni immateriali alle comunità, che dovrebbero interessarci tutti. In Umbria, Marche, Lazio, ma anche Abruzzo e Toscana, i lavori procedono a rilento a tutti i livelli, anche dove i danni della scossa sono stati più limitati. Anche lontano dal cratere troviamo frazioni, paesi e città in cui spazi pubblici (biblioteche, palazzi, chiese, musei) sono inagibili da oltre un anno e, dato che non si tratta di “emergenze”, se continua così potranno continuare ad esserlo a lungo. Con danni sociali, culturali ed economici facilmente prevedibili. Alcune comunità rischiano di perdere i loro spazi sociali, culturali, religiosi, altre rischiano di perdere la loro storia dentro polverosi archivi sigillati. Per non parlare dei danni più strettamente economici, dal crollo del turismo alle iscrizioni alle Università.
Per questo abbiamo deciso di lanciare “LA SCOSSA, UN ANNO DOPO” una campagna fotografica di sensibilizzazione: i cittadini italiani di quelle zone non meritano tutto questo.
Tale giornata di sensibilizzazione avrà luogo domenica 12 novembre.
Vi chiediamo dunque di inviarci foto, entro domenica, su facebook o su miriconosci.beniculturali@gmail.com. Foto, indicanti la data dello scatto, che documentino la situazione, dentro e fuori dal cratere. Inviatecele corredate da qualche informazione (es. Chiesa di San Tale, Taldeitali (PU), inagibile dall’agosto 2016, data di inizio del lavori di restauro ignota). Vi invitiamo a contattare i vostri amici, a far circolare l’iniziativa.
Domenica prossima, 12 novembre, procederemo alla pubblicazione delle foto e poi, a fine giornata, con le vostre foto manderemo un comunicato a Ministeri e giornali nazionali. Sperando di contribuire a portare una accelerazione importante nello stanziamento dei fondi necessari per riportare quei territori alla normalità.
Possiamo fare di più per quei territori. Facciamolo. E costringiamo chi ha più responsabilità di noi a fare i conti con la realtà.
Aspettiamo le vostre foto.
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La scossa, un anno dopo – Mi riconosci? Sono un professionista dei beni culturali – Emergenza Cultura · 10/11/2017 at 21:16
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