L’associazione, che spiega di aver già contattato i due consiglieri proponenti e con l’assessora alle pari opportunità Nalin, invita ad andare piuttosto verso un processo partecipato che coinvolga non solo le istituzioni – Soprintendenza, Università, Comune – ma soprattutto la cittadinanza stessa, che porti da un lato alla selezione di figure da effigiare non calate dall’alto, ma scelte con processi il più democratici e inclusivi possibili (dibattiti, sondaggi, progetti di ascolto), e dall’altro porti i Padovani a riappropriarsi di Prato della Valle, della sua storia e delle sue assenze. “In quanti, realmente, sanno perché ci sono due plinti vuoti e otto obelischi, dove dovevano esserci statue? In quanti sanno perché alcuni personaggi sono stati effigiati, e altri esclusi” si chiedono provocatoriamente le attiviste, che sono al lavoro su una serie di eventi pubblici sul tema.
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