Il sito archeologico statale di Pietrabbondante ha riaperto il 15 luglio, ma solo grazie a volontari del Servizio Civile presi in prestito dal Comune.

Il 15 luglio scorso ha riaperto al pubblico il Santuario Italico di Pietrabbondante uno dei più importanti siti archeologici in Molise, ma anche uno degli ultimi in regione a ripartire dopo l’annuncio della fase 2 per i musei statali, datato 18 maggio.

Come in tanti altri casi in giro per l’Italia, le cause dei due mesi di ritardo non sono da attribuire alla riorganizzazione del percorso di visita o all’attuazione di stringenti protocolli di sicurezza anticontagio. La vera motivazione si cela dietro un problema oramai sistemico che ha a che fare con una pesantissima carenza di personale, che spingeva i siti statali in regione a orari di apertura ridottissimi e a periodi di chiusura anche prima dell’emergenza Covid. 

Difficoltà messa in chiaro anche nel sito web della Direzione regionale musei Molise dove si legge: “questo istituto si impegna per offrire al pubblico un orario di visita quanto più esteso possibile, […] in attesa che vengano espletate le previste procedure concorsuali finalizzate al superamento delle attuali carenze organiche e al conseguente incremento del personale in servizio.”

Dopo diversi solleciti per la riapertura e promesse di interventi immediati anche a seguito dell’increscioso episodio accaduto a un gruppo di turisti, giunti in Molise per visitare il sito di Pietrabbondante, costretti ad andare via perché chiuso e privo di utili informazioni la Direzione generale musei Molise, mettendo una toppa sul buco, è riuscita a garantire l’apertura del sito archeologico. Ma è rilevante notare il “come”. Il sito statale, uno dei più importanti e noti dell’intero territorio, ha riaperto letteralmente prendendo in prestito volontari dal comune di Pietrabbondante.

Come viene spiegato in questo servizio del TG3 Regionale, il sito archeologico statale di Pietrabbondante riapre grazie a un “accordo di valorizzazione” con il comune, che ha fornito al sito “due unità del Servizio Civile Nazionale per dare manforte al personale interno che lavora presso il sito archeologico” .

Comuni e siti statali che si prestano volontari. Questa è la riapertura che vuole il MiBACT?


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