E allora perché il direttore Massimo Osanna invece preferisce proporre un piano simile? Quali e quanti sono i benefici rispetto ai costi, non solo economici ma anche ambientali, per il Parco e per i visitatori? L’unicità di Pompei, infatti, consiste in un esteso tessuto urbano fatto di case, botteghe, strade, teatri e piazze, del tutto simile ad una città moderna. Pompei senza le case, e senza la libertà di circolare somiglia più a quelle esperienze da parco divertimenti, con percorsi fissi e attrazioni ai lati, che alla città romana sepolta che fu. Imporre una visita obbligata, in cui tutti seguono lo stesso percorso, pure a senso unico magari, è quanto di più simile in questi anni hanno fatto i “crocieristi”, i turisti mordi e fuggi che visitano Pompei in poco più di un’ora.
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