Incontro dirigenza quirinale e fai

In tutte e tre le residenze ufficiali della Presidenza della Repubblica le visite guidate sono affidate ai volontari del FAI e del Touring Club Italiano.

Il palazzo del Quirinale a Roma, la Tenuta Presidenziale di Castelporziano e Villa Rosebery a Napoli sono le tre residenze ufficiali della Presidenza della Repubblica Italiana, la più alta carica dello Stato. Sono tutte e tre aperte al pubblico, e questo è un bene. Ma pochi sanno che tutte e tre sono state affidate, senza bando (è legale, ma quanto etico trattandosi della Presidenza della Repubblica?) alle due più grandi associazioni italiane che basano il loro successo sull’uso sistemico del volontariato.

Sono ormai note le incredibili vicende legate al Palazzo del Quirinale dove, dal 2015, l’apertura e le visite guidate sono gestite dai volontari del Touring Club Italiano impegnati con il progetto “Aperti per Voi”, con l’aiuto di studenti tirocinanti: l’accesso alle guide professioniste è vietato. In un nostro recente articolo, grazie alla testimonianza di un volontario, abbiamo segnalato che la convenzione stipulata dalla Presidenza della Repubblica con il TCI prevede un corposo finanziamento annuo di 30 mila euro. Ma non finisce qui.

Anche per la Tenuta Presidenziale di Castelporziano, situata a circa 25 km dal centro di Roma, i visitatori sono accompagnati da personale volontario e da tirocinanti universitari. Nel sito si legge: “a tal fine sono state stipulate convenzioni con il Touring Club Italiano, Legambiente, LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli), WWF (World Wide Fund for Nature) e con l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, l’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”, l’Università degli studi di Roma Tre e l’Università degli studi della Tuscia.” Le visite, nonostante siano tenute da volontari, hanno un costo di 10 euro, comprensivo della prenotazione obbligatoria di € 1,50. La tenuta ingloba un’area naturale protetta, formata da una notevole ricchezza floristica e faunistica, un museo archeologico, un Castello e la residenza storica; si possono scegliere quattro percorsi: naturalistici, archeologici e storico artistici, alcuni dei quali hanno una durata di oltre cinque ore. Colpisce non poco che siano affidati a volontari e a studenti tipologie di visite specifiche e così complesse.

E ancora: anche il percorso di visita alla tenuta partenopea di Villa Rosebery a Posillipo, uno dei principali esempi del Neoclassicismo a Napoli, dotata di un ampio parco, è garantito al pubblico grazie alla collaborazione del FAI – Fondo Ambiente Italiano e ai volontari della delegazione di Napoli. Il complesso monumentale è visitabile solo in alcuni periodi dell’anno, gratuitamente, previa prenotazione obbligatoria al costo di € 1,50. Le aperture al pubblico sono state garantite durante le Giornate FAI di Primavera, le visite sono state condotte dagli studenti impegnati tramite l’Alternanza Scuola-Lavoro, gli “Apprendisti Ciceroni” come li chiama il FAI, e per la visita è richiesto un contributo suggerito a partire da 3 euro.

Ma questi soldi a chi vanno? In tutti e tre i casi le prenotazioni, obbligatorie, degli ingressi, sono gestite da Coopculture: un bel gruzzoletto, un gigantesco favore del Quirinale, del TCI e del FAI a Coopculture. A questo punto è lecito chiedersi, dato che tutto è avvenuto dopo la nomina di Sergio Mattarella: a cosa è dovuta questa passione del Presidente e del suo entourage per queste due associazioni di volontariato (una delle quali è una Fondazione), in un momento in cui la disoccupazione galoppa e il turismo culturale dovrebbe essere occasione di sviluppo e crescita?

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